Come già descritto qui, stati di stress ed ansia cronici possono causare alterazioni dell'equilibrio del nostro organismo dando vita ad una serie di disturbi comunemente riconoscibili. I parametri qui presentati hanno lo scopo di illustrare le principali caratteristiche di un'area soggetta ad un blocco psicosomatico. Nell'ultimo paragrafo verranno suggerite tecniche leggere proprie della bioenergetica per facilitare lo scioglimento di questi blocchi psicosomatici. Blocchi del sistema circolatorio: alterazione dell'irrorazione sanguigna (ipoirrorazione, stasi o iperemia) con eccesso di freddezza o di calore. Il corpo deve essere tutto tiepido, non deve essere né troppo freddo né troppo caldo. Se appoggiamo le mani sul corpo di una persona e le facciamo scorrere ad esempio dalla fronte all'inguine, ci rendiamo conto che esistono zone nettamente più calde (eccesso energetico) o più fredde (vuoto, carenza). Blocchi del sistema respiratorio: Normalmente, facendo respirare una
persona si può osservare come respira, se con il petto o di pancia. Il respiro deve essere uniforme e fluido tra pancia e petto. Il respiro può essere bloccato (la parte non si muove, non respira) o in eccesso (tipico dell'iper-inspirazione cronica toracica o addominale). Blocchi del sistema muscolare: Con muscoli eccessivamente contratti o ipotonici, si cerca di sentire la massa muscolare. Ci sono dei punti dove i muscoli fanno male perché sotto c'è tensione. Il muscolo può essere troppo teso o flaccido. Ci sono casi di prolasso. Molte tensioni muscolari rilevano una protezione delle parti interne che sono vissute come deboli e fragili. Caratteristica, nelle persone timide o ferite, è la chiusura delle spalle per proteggere il cuore, con conseguente tensione muscolare alle spalle e ai pettorali. Blocchi del sistema nervoso: si manifestano come ipo o iper sensibilità. Il sistema nervoso è il più delicato sistema umano, la capacità di percezione può essere enormemente aumentata e sviluppata. Ascoltando le sensazioni interne entriamo in contatto con le percezioni reali del corpo psicosomatico. Ci sono una serie di percezioni che sono caratteristiche di blocchi: disagio, pesantezza, irritazioni, insensibilità, tensione ecc.. Respirando in una certa parte del corpo (leggere sotto) e sentendo attentamente le sensazioni possiamo avere una precisa descrizione del blocco, spesso delle sue origini e degli elementi psicosomatici che lo caratterizzano. Blocchi del sistema osseo-posturale: Si manifestano in alterazioni della postura, asimmetrie, disarmonie. La postura ci dà indicazione dell'armonia del corpo. Si possono osservare zone armoniche e zone disarmoniche. Si può essere più o meno integri, proporzionati alla propria magrezza o grassezza. Osservando la struttura è possibile individuare dove sia necessario un ribilanciamento. Cosa fare se viene identificato un blocco: Se attraverso esercizi di minfulness o tramite l'osservazione dei parametri sopra descritti viene identificato un blocco psicosomatico è possibile prendere delle contro misure utilizzando particolari pratiche di bioenergetica e di psicosomatica prive di qualsiasi controindicazione. Dopo aver riconosciuto il blocco si può procedere con "la respirazione nel blocco" ed il massaggio leggero in loco. Respirazione nel blocco: è possibile utilizzare questa tecnica sia da sdraiati che da seduti. Nel caso si stia seduti è importante mantenere la schiena perpendicolare rispetto al piano d'appoggio, respirare in maniera armonica sia con il petto che con il diaframma e lasciare la mandibola "molle", con la bocca leggermente aperta. Nel caso si stia sdraiati (supini) valgono le stesse regole per la posizione seduta eccezion fatta per la schiena perpendicolare al piano di appoggio (da sdraiati si è più sensibili rispetto alle proprie sensazioni interiori, di conseguenza l'azione terapeutica sarà più intensa). Mantenendo l'attenzione costante sul respiro che entra ed esce dal naso lasciamo che il corpo si rilassi e la mente si acquieti. Dopo di che si comincia a respirare nella zona soggetta al blocco. Respirare nella zona vuol dire portare tutta l'attenzione sulla parte soggetta al blocco psicosomatico e veicolare il proprio respiro, come se fosse energia, sulla particolare zona. L'operazione può durare da pochi minuti fino ai 30 -40 minuti. Durante quest'operazione è possibile percepire come il corpo si distenda, i muscoli si rilassino e l'energia ricominci a scorrere fluida. E' anche possibile che si percepisca crescere il dolore ma questo è un fattore positivo. Vuol dire che si è riusciti a mettersi in contatto con il proprio corpo cominciando a sentirlo nel profondo. Come succede per i ricordi accade anche che dolori cronici vengano "rimossi". Di fatto ci sono ma col passare del tempo si tende ad ignorarli e non sentirli più. Se dovesse capitare di percepire questo dolore crescente il consigli è semplicemente di ascoltare il dolore, di accettarlo. Ci si può rendere conto che era la tensione a generare il dolore. Quando si è consapevoli del dolore fa meno paura e si può scoprire che in realtà faccia meno male di quanto ipotizzato. Generalmente, dopo il picco di dolore questi tenderà a scemare naturalmente, lasciando spazio ad uno stato di distensione e benessere. Al termine dell'esercizio è consigliato rimanere qualche minuto in ascolto del corpo intero che pulsa come una unità e non più come somma di singole parti. Massaggio in loco: come brevemente spiegato qui, è possibile parlare della stratificazione dei vissuti personali. Cosa significa ciò? Significa che normalmente dietro un disagio psicologico si nasconde un blocco/tensione corporea e sotto di essa si cela l'emozione. Il massaggio è da abbinare alla respirazione nel blocco e svolge la funzione di favorire lo scioglimento del blocco somatico permettendo all'emozione sottostante di liberarsi e sciogliersi. Il massaggio deve essere dolce, senza particolari pressioni. Non è necessario spingere le dita/i palmi in profondità ma è sufficiente un movimento superficiale (talvolta anche energico) volto proprio a sciogliere il blocco (e non spezzarlo). Anche se queste pratiche possono essere utili in singola esposizione è consigliato ripeterle nel tempo, anche tutti i giorni, affinché trasformazioni profonde nella nostra consapevolezza e nel nostro rapporto col corpo possano accadere.
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