![]() I ritmi frenetici di questa società non aiutano a gestire lo stress e come si sa, stress e sonno non vanno molto d'accordo. Il risultato è che sempre più frequentemente ci imbattiamo in persone che soffrono di disturbi del sonno e molto spesso le persone che soffrono di questo disturbo siamo proprio noi! Il sonno è soggetto ad alterazioni sia di tipo quantitativo che qualitativo e le conseguenze di queste alterazioni non sono identiche per tutte le persone. La durata “normale” del sonno varia considerevolmente da persona a persona, cosicché alcune persone necessitano di dormire poco (dormitori brevi), mentre altre richiedono una quantità di sonno maggiore della media (dormitori lunghi). In entrambi i casi sopra citati, tuttavia, non è presente una patologia, poiché durante le ore diurne il soggetto presenta un normale livello di vigilanza. I disturbi del sonno sono invece caratterizzati da un riposo carente per qualità e quantità che provoca disagio e compromette il normale funzionamento sociale e lavorativo del soggetto Vengono riportate di seguito le caratteristiche e i criteri diagnostici dei disturbi Primari del Sonno che in nessun caso dipendono dalla presenza di un altro disturbo mentale (Disturbo Depressivo Maggiore, Disturbo d’Ansia Generalizzato, Delirium, ecc), o dagli effetti fisiopatologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale.
I Disturbi Primari del Sonno sono suddivisi in Dissonnie, caratterizzate da anomalie della quantità, della qualità o del ritmo del sonno, e Parasonnie, caratterizzate da comportamenti anomali o da eventi fisiopatologici che si verificano durante il sonno, durante specifici stadi del sonno o nei passaggi sonno-veglia. Le Dissonnie, che causano un disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo, o di altre aree importanti, comprendono: a) L’Insonnia Primaria si caratterizza per la difficoltà ad iniziare o a mantenere il sonno, o per la presenza di un sonno non ristoratore, per almeno 1 mese, e per la presenza di un’affaticabilità diurna associata. I vissuti di insonnia sono più frequenti con il crescere dell’età e tra le donne, aggirandosi intorno al 30-40% nella popolazione totale. Normalmente l’Insonnia Primaria esordisce improvvisamente a seguito di uno stress, per poi persistere in conseguenza dell’aumentata reattività e dei condizionamenti negativi (una notevole preoccupazione riguardo l’incapacità di dormire può contribuire allo sviluppo di un circolo vizioso, in cui il soggetto non riesce a prendere sonno); b) L’Ipersonnia Primaria si caratterizza per un’eccessiva sonnolenza per almeno un mese (o meno se ricorrente), come evidenziato sia da episodi di sonno prolungato, sia da episodi di sonno diurno che ricorrono quasi quotidianamente. Le persone affette da Ipersonnia Primaria, che insorge, generalmente, tra i 15 e i 30 anni di età e colpisce il 5-10% della popolazione, avvertono una sonnolenza che aumenta nel tempo soprattutto in situazioni di bassa stimolazione o di bassa attività (leggendo, guardando la televisione, guidando per lunghe distanze, ecc); c) La Narcolessia comporta: attacchi persistenti di sonno ristoratore che ricorrono quotidianamente per almeno 3 mesi; la presenza di cataplessia (brevi episodi di improvvisa perdita bilaterale del tono muscolare, più spesso in associazione con emozioni intense) e/o ricorrenti intrusioni di sonno profondo nel passaggio tra il sonno e la veglia, come attestato sia da allucinazioni ipnopompiche (intensa attività immaginativa simile al sogno appena dopo il risveglio) o ipnagogiche (intensa attività immaginativa simile al sogno subito prima di addormentarsi), sia da paralisi del sonno all’inizio o alla fine degli episodi di sonno (i soggetti riferiscono di sentirsi svegli, ma incapaci di muoversi o di parlare). Si stima che una percentuale esigua di persone, 0,02-0,16%, sia affetta da Narcolessia. d) Il Disturbo del Sonno Correlato alla Respirazione comporta un sonno interrotto, con eccessiva sonnolenza o insonnia, che si ritiene dovuta ad una patologia della respirazione correlata al sonno. I fenomeni respiratori anormali comprendono apnea (episodi di cessazione del respiro), ipopnea (respirazione anormalmente lenta o poco profonda) e ipoventilazione (livelli ematici anormali di ossigeno e anidride carbonica), ma soprattutto la sindrome apnoica ostruttiva del sonno. Quest’ultima si caratterizza per apnea, ipopnea, russamenti pesanti e cessazione del respiro che può durare fino a 60-90 secondi e si risolve con russamenti “resuscitativi”. I soggetti con questo disturbo non si sentono riposati al risveglio lamentando una sensazione di ubriachezza da sonno, cefalee sorde e secchezza delle fauci. Tale sindrome è più comune nella mezza età, nei maschi sovrappeso e nei bambini prepuberi con ingrossamento tonsillare; e) Il Disturbo del Ritmo Circadiano del Sonno si caratterizza per una modalità persistente o ricorrente di interruzione del sonno che porta ad eccessiva sonnolenza o insonnia dovuta ad uno squilibrio tra il ciclo sonno-veglia, richiesto dall’ambiente in cui vive la persona e il suo particolare ritmo circadiano sonno-veglia. I soggetti con tale disturbo, per lo più persone di mezza età, lamentano insonnia in certi momenti del giorno ed eccessiva sonnolenza in altri, con conseguente menomazione nel funzionamento lavorativo e sociale. Tale disturbo presenta delle varianti e precisamente: il Tipo a Fase del Sonno Ritardata che risulta da un ciclo sonno-veglia endogeno ritardato rispetto alle convenzioni sociali; il Tipo da Salto di Fusi Orari che insorge da un ciclo sonno-veglia diverso rispetto a quello richiesto da un nuovo fuso orario; il Tipo da Turno Lavorativo che insorge dal conflitto tra il ritmo di sonno-veglia generato dal sistema circadiano e il ritmo sonno-veglia adattato ai turni lavorativi. Bibliografia - AA.VV. , DSM IV, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, edizioni Masson; - Ezio Sanavio, Presentazione dell’edizione italiana di: Morin C.M., Espie C.A. (2004). “Insonnia. Guida alla valutazione e all'intervento psicologico”, 1ª ed. McGraw Hill; - Ford D.E. et al., (1989) “Epidemiologic studies of sleep disturbances and psychiatric disorders”. JAMA 1989; 262:1479; - Gabbard Glen O., Psichiatria Psicodinamica, Raffaello Cortina Editore.
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