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Qual è il primo passo da compiere per ridurre l'ansia inutile?

17/3/2014

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La natura ci ha creato ansiosi, non ci possiamo fare nulla. Benché ciò non sembri essere un regalo particolarmente gradito, l'Ordine delle Cose è interessato alla nostra sopravvivenza. In che senso? L'ansia funziona da attivatore in maniera tale da aumentare la nostra attenzione, rendendoci più vigili e quindi pronti a difenderci dai pericoli della vita quotidiana, possano essere leoni della selva o più temibili homo sapiens. 

 Quando ci troviamo in situazioni in cui percepiamo un qualcosa come negativo o minaccioso, sia una circostanza, una persona o un pericolo, il nostro cervello si è adattato a reagire automaticamente in maniera più intensa, aumentando la capacità di trattenere un ricordo degli eventi...

 Queste situazioni generano stress e "naturalmente" la risposta è di lotta o di fuga.


Anche situazioni che non ci mettono in pericolo di vita sono in grado di generare stress e sentimenti ansiosi -in realtà sono le situazioni più frequenti nella vita di tutti i giorni-. La risposta del nostro corpo è un accumulo di ormoni legati allo stress che col tempo cominceranno ad essere nocivi per la salute provocando dolori muscolari, insonnie, irascibilità e altri sintomi più o meno frequenti.

Cosa si può fare quindi per gestire questa sensazione di ansia protratta nel tempo? Se la nostra mente vive queste sensazioni negative anche in assenza di pericolo fisico, qual è il primo passo per avvicinarci ad uno stato di benessere mentale? 

Si potrebbe pensare ad esercizi di respirazione profonda, meditazione, training autogeno, tecniche immaginative... Queste sono tutte tecniche estremamente utili ed efficaci, ma possono essere definite come il primo passo verso la riduzione dell'ansia inutile?

La risposta è no. Queste, per l'appunto, sono tecniche che aiutano e supportano la ricerca della pace interiore ma non sono il primo passo.


Il primo passo è quello di prendere la decisione di utilizzare le risorse del nostro pensiero attivo e consapevole al fine di ignorare e non lasciarci coinvolgere dai sentimenti, pensieri e comportamenti negativi che l'attivazione ansiosa è solita farci mettere in atto!


Bisogna imparare ad utilizzare il cervello superiore (corteccia prefrontale pensante) per gestire gli stati di preoccupazione. Essere completamente assorbiti dallo stato ansioso contribuirà ad innalzare il livello di stress e di ansia. Le tecniche di meditazione mindfulness (mindful = consapevolezza) aiutano a distaccarsi dalla sorgente ansiosa per aiutarci a concentrare su stati di consapevolezza superiore. Affrontare le situazioni con il giusto distacco emotivo ci aiuta a performare meglio e a mantenere bassi livelli di stress. 


In ultima analisi, ciò che è veramente importante comprendere è che non è la situazione in sè a determinare il livello di stress. A parità di situazione alcuni saranno più ansiosi, altri meno. E' una questione di approccio mentale, noi dobbiamo imparare a lavorare su quest'approccio!
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