Paolo Praticò
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TRAINING AUTOGENO. CHI è?

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 Il training autogeno, pur richiedendo molto tempo ed impegno per essere esercitato correttamente, è uno strumento in grado di apportare benefici psicofisici in misura molto superiore rispetto ad altri metodi di rilassamento. La locuzione è composta dalla radice greca auto (da sè) e genos(che si genera) mentre la parola "training" sta a significare che è necessario un allenamento costante per poter beneficiare di vissuti sempre più profondi ed intensi.  Oggi, il training autogeno può essere inteso come una particolare tecnica in grado di produrre  suggestioni interiori (calore, pesantezza etc..) che inducono la sperimentazione di profondi stati di rilassamento fisico, di salute e di pace mentale.

Il training autogeno risulta essere un utile strumento per superare le dipendenze, modificare comportamenti indesiderati, superare ansie e fobie, mitigare sintomi di disturbi fisici e molto altro. Se si tende ad essere una persona nervosa o ansiosa, il training autogeno può aiutare a trovare un luogo interiore di calma e di pace emotiva. Nel caso in cui ci si percepisce come particolarmente sensibili,  il training autogeno può aiutare a far fronte a stimoli che in passato avevano il potere di sopraffare la persona. In ultima analisi si può affermare che è possibile utilizzare il training autogeno per aiutare a superare qualsiasi tipo di problema psicologico o fisiologico. Chiaramente i risultati variano a seconda della gravità del problema e in base alla propria disciplina e la fiducia . A questo proposito risulta di fondamentale importanza il fatto di essere sufficientemente allenati e concentrati nell'esercizio. 

COME FUNZIONANO QUESTE SUGGESTIONI?

Tutto verte attorno la nostra capacità di concentrarci. Sembra una banalità o un pensiero superficiale per cui a questo proposito voglio lanciare una specie di sfida. Per quanti non abbiano dimestichezza con questi concetti chiedo loro di provare a concentrarsi per 2 minuti sul nulla. Provate a stare per due minuti senza pensare a nulla... Ci avete provato? Ci siete riusciti? 


Chi ha provato a fare quanto descritto sopra si sarà reso conto che il pensiero umano va al di la del semplice controllo volontario. La volontà di non pensare a nulla si scontra con una realtà in cui siamo continuamente pervasi di pensieri intrusivi ed automatici che animano la nostra attività mentale. La capacità di concentrarsi profondamente su un solo oggetto mentale predeterminato risulta quindi di capitale importanza per tenere fuori dalla consapevolezza i restanti pensieri intrusivi sempre pronti ad affacciarsi alla nostra mente. Riuscire a concentrare la propria attenzione su una sola qualità (come può essere la pesantezza, il calore etc..) produce un rilassamento graduale dell'attività mentale. Questo rilassamento produrrà un cambiamento nell'attività cerebrale che si concretizza con una modifica del proprio stato di coscienza e consapevolezza. Per farci una vaga idea del fenomeno possiamo prendere a prestito il processo che dalla veglia ci porta al sonno: prima di metterci a letto ci troviamo in uno stato di vigilanza attiva. Man mano che stiamo a letto la vigilanza si abbassa, il mondo esterno si fa sempre più lontano, gli stimoli esterni raggiungono con sempre più difficoltà la nostra consapevolezza che ormai è orientata quasi esclusivamente verso il nostro mondo interiore finchè giunge un istante in cui perdiamo completamente il contatto (cosciente) col mondo esterno e cadiamo nel sonno. Questa semplice e superficiale descrizione torna utile per la definizione di stato di consapevolezza. Si potrebbe azzardare a dire che lo stato mentale del training autogeno ideale è molto simile ad uno stato di dormi-veglia con la differenza che rispetto a quest'ultimo non si perde mai consapevolezza di sè, si è quindi in una specie di sogno lucido. Chiaramente bisogna fare attenzione all'utilizzo di certe metafore per la spiegazione del fenomeno. Come consiglio sempre: la via migliore per conoscere qualcosa è metterlo in pratica!



19/03/2014


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